Titolo: Un allievo di troppo
Autore: Lilian McRieve
Editore: Ultima Stesura
Genere: Commedia romantica
Data pubblicazione: 17 Gennaio 2020 (ebook) 24 Gennaio 2020 (versione cartacea)
Trama: Giada, Giadina, che brava ragazza. Aspetta almeno quindici minuti prima di chiedere se vuoi il caffè, pulisce gli angoli col pennello e, soprattutto, non ha frequentazioni sconvenienti. Tiene la sua virtù per il pescivendolo, lei. Io lo so. Abito al piano di sotto e sento tutto. E mi era sembrato strano che un giovanotto di Bologna era venuto ad abitare con lei. Ma non succede niente di scandaloso tra loro, eh. Io li sento. Litigano solo perché Francesco sporca in giro. Povero giovanotto. È così educato e parla così bene la lingua del Nord. È Giadina che è un pochino fissata con le pulizie. E la sento come urla perché vuole insegnare pure a lui a pulire. Pòvero guaglione! Stanno tutti i pomeriggi a studiare cose difficili. Io li sento. E pure Immacolata, di fronte, che riesce a vedere bene in casa di Giadina, mi ha detto che stanno sempre composti. Non si sono mai dati un bacio o fatto altre cose. Anzi, Francesco esce tutte le sere. Da solo. Ma noi siamo sagge. Abbiamo vissuto tanto. E ci siamo accorte che ultimamente sono cambiati nu poco. Si guardano di nascosto, litigano di meno e escono pure insieme qualche volta. Ma sapete che c’è? A me quei due mi piacciono assai come stanno insieme.
Bentornati su Polvere di Libri, oggi partecipo al Review Party della commedia romantica di Lilian McRieve “Un allievo di Troppo”. (copia ricevuta dalla autrice per la recensione).
“Un allievo di troppo” è la mia prima commedia romantica, da quando recensisco, è la prima volta che mi approccio a questo genere.
Il romanzo, ambientato nella bella Napoli, ci presenta Giada e Francesco i due protagonisti di questa storia.
Giada è una ragazza di 25 anni, insegnante in un centro per la preparazione degli allievi, spigliata e molto determinata.
Francesco, un ragazzo di 21 anni, studente dalla vita turbolenta.
I due protagonisti si ritrovano a convivere nella stessa casa e a doversi adattare l’uno all’altra, spesso in modo forzato e con molte difficoltà, ma che da modo a entrambi di conoscersi profondamente.
La prima impressione su questo romanzo e che sia simpatico e divertente.
I personaggi sono molto ben caratterizzati, in particolar modo quello di Giada che risulta essere il personaggio dominante di tutto il romanzo.
«Ora dimmi chi stabilisce che tu sia normale e io no. Che tu abbia l’etichetta di giovane e io quella da nonnina. Chi dice che uscire, avere social, stare sempre al cellulare… è sinonimo di normalità per la nostra età? E non può esserlo invece fare le pulizie, guardare drama coreani, leggere o fare l’uncinetto? Se il fine ultimo è che lo facciamo perché è ciò che vogliamo fare e ci fa stare bene, dove sta la differenza?» Lui non le rispose, si limitò a fissarla con quei suoi occhi blu, mani in tasca e espressione non convinta.
«In questo momento non mi viene una risposta da darti, perché—» «Ho ragione» lo interruppe lei facendo spallucce. «Tu, come la maggior parte dell’umanità, associa ogni fascia d’età a un comportamento stabilito, da chi, non lo so. Senza capire che non ha senso, ogni persona è diversa da un’altra, ha delle esigenze, passioni, tenori di vita diversi. E se questa maggioranza deve avvalersi del privilegio di etichettare ogni persona, beh, allora sono ancora più convinta di continuare con le mie abitudini.»
Giada è una ragazza sopra le righe, dalla lingua biforcuta e affetta da un disturbo ossessivo compulsivo per le pulizie (il pennello per gli angoli è il pezzo forte del romanzo)
Devo ammettere che spesso l’ho trovata assai fastidiosa, ma è pur sempre una emozione che scatena il personaggio, non tutti possono essere belli adorabili e simpatici!
Francesco è un ragazzo normale, non ha nessun disturbo, ma ha una particolarità che ho apprezzato tantissimo, il suo apprezzare e amare Giada nonostante non rispecchi i canoni di bellezza, e Francesco è molto bello, potrebbe avere tutte ai suoi piedi ma ha scelto la “querciacactus”.
La trama del romanzo è ben strutturata, il romanzo è scorrevole e ben scritto.
Il percorso che Giada compie per “arrivare” a Francesco è ben bilanciato e questo rende la storia interessante, mai noiosa, non si spegne alle prime pagine.
Altro punto a favore per Lilian è la visione che ci propone di Napoli, mostrata fuori da ogni stereotipo.
Affermo che la mia prima esperienza con la commedia romantica è stata positiva, un romanzo divertente, brioso ma anche romantico e profondo e vi consiglio la lettura!
Aveva letto da qualche parte che il dolore aveva un suo apice, un traguardo, dove si sarebbe fermato e non sarebbe più cresciuto. Quello di Giada era ancora in corsa, poiché aumentava di giorno in giorno.