Trama: Il male genera altro male. Alle azioni malvagie seguono azioni altrettanto malvagie. Il male si prendeva ora la sua vittoria sulle risa degli stolti e partoriva incubi dalle tenebre. Gli ignari poi, quegli incubi, li vivevano.

Accadono sempre Cose strane quando si sfidano realtà sconosciute e insondabili. Tentare la sorte in un gioco macabro può portare a conseguenze disastrose. Un gruppo di ragazzi, una casa fatiscente e abbandonata al centro di un fatto di cronaca, una notte da superare e un gioco a punti per chi affronta prove di coraggio… Così ha inizio la storia di Katy Salsbury che, pronta a tutto, non ha intenzione di farsi sopraffare dalla paura. Il male però è sempre in agguato e ha mutevoli forme, spesso confuse, spesso indecifrabili. Questo è il racconto di una porta dietro cui accadono fatti, una porta fisica, ma non solo, perché dentro ognuno di noi alberga qualcosa di davvero misterioso, non sempre comprensibile dalla ragione umana. Perché se la razionalità non può superare il limite impostole dal reale, cosa potrà mai farlo?

RECENSIONE DI BARBY

Benvenuti sul blog, oggi ho il piacere di parlarvi del racconto “Seconda porta a sinistra” di Alessandra Paoloni un autrici con cui ho avuto il piacere di collaborare, di leggere i suoi racconti paranormal e di apprezzare, non solo come scrittrice ma anche come persona.

“Seconda porta a sinistra” fa parte del progetto “Cose strane” e tra tre racconti è sicuramente quello che ho apprezzato di più.

Katy è una giovane ragazza, e come molto spesso succede quando si è giovani si è anche incoscienti.

Con un gruppo di amici, decide di partecipare a un gioco, che tanto gioco si rivela non essere. Passare la notte in una casa misteriosa ,dove tempo prima, un altro gruppo di ragazzi perse la vita in modo inspiegabile.

Coraggio, mettersi alla prova, stupidità o incoscienza, possiamo chiamarlo in mille modi diversi, ma il male è li, lo è sempre stato, insito tra quelle mur, insito in ognuno dei ragazzi che decide di varcare quella soglia e aprire quella porta.

“Il dottor Edgar controllò l’orologio. Il tempo aveva appena iniziato a scorrere eppure sperò, scioccamente, che le lancette non corressero troppo veloci. Si sistemò meglio sulla poltrona, accavallando una gamba sull’altra, fissando la ragazza che si trovava seduta di fronte a lui. Quella era il caso più interessante che gli era capitato negli ultimi anni. Sorrise, con fare accondiscendente, così come era solito comportarsi con i pazienti dei quali avrebbe ascoltato problemi, dubbi e domande, alcune delle quali a volte senza risposta. «Allora, cara. Vogliamo iniziare?» Vide la ragazza, capelli corvini e occhi scuri, sfacciatamente carina, ma dall’espressione cupa che ne induriva i bei lineamenti, fare un cenno di assenso con la testa. Messo piede nello studio, dopo aver fatto le dovute presentazioni, le aveva domandato se preferisse stendersi e mettersi più comoda, ma lei aveva rifiutato in maniera gentile. «Cosa è accaduto, quella notte, a Cripple Creek?”

Katy dimostra subito non essere come gli altri, si percepisce in lei qualcosa di diverso, qualcosa che cambierà radicalmente la sua vita.

Perché se pensate che il gioco sia il “peggio” non sarà di certo così, la realtà e ben diversa.

Il male genera altro male.

Alle azioni malvagie seguono azioni altrettanto malvagie. Il male si prendeva ora la sua vittoria sulle risa degli stolti e partoriva incubi dalle tenebre. Gli ignari poi, quegli incubi, li vivevano.

Mistero, suspense e colpi di scena sono gli elementi salienti di questo racconto dell’ orrore perfetto, dove i mostri non solo salgono le scale, sbarrano porte e attraversano i muri, no no, non nei racconti della Paoloni. 

“I mostri” di Alessandra Paoloni vivono in noi nella nostra mente, entrano sotto pelle e non vanno via più.

Se amate il genere, siete sulla buona strada, ma non allo scoccare dell 00:00.

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