Titolo: Rodion

Autore: Beatrice Simonetti

Editore: Delrai Edizioni

Genere: Ucronico

Prezzo: 4,99€

Data Pubblicazione: 20 Febbraio in libreria 

Trama: Tula, 4 settembre 1946. Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazisti. La Germania ha vinto la seconda guerra mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creato un regime fanatico e totalitario in tutto il mondo. Tredici anni dopo, Edmund è l’altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della folle propaganda nazista che cela oscuri retroscena, mascherandoli con nobili ideali, ai quali il ragazzo crede con assoluta fedeltà. Il desiderio di difendere la patria si concretizza presto in una chiamata alle armi e lì la lotta di Edmund Heyder si tramuta gradualmente in un percorso di dubbi e incertezze sulla validità di un pensiero che uccide l’umanità. Famiglia, amicizia, rispetto di sé e del prossimo, patriottismo, dignità, orgoglio e amore gravitano attorno a lui e alla verità che un sovietico rimane pur sempre un essere umano. Un romanzo senza alternative, né sconti, dove la crudeltà dell’uomo arriva a uccidere persino se stessa, in un crescendo di azioni e rivoluzioni. Non c’è vincitore dove c’è guerra e non c’è anima se a schiacciarla è l’idea che un uomo valga più di un altro, in ogni caso. 

RECENSIONE BARBY

Bentornati su Plvere di Libri, oggi vi parlerò del primo romanzo di Beatrice Simonetti targato Delrai Edizioni “Rodion” finalmente approdato nelle libreria. 

Questo romanzo è stato il primo ucronico , in cui mi sono imbattuta questo genere mi era del tutto sconosciuto , ma sono rimasta affascinata dalla penna magica di questa straordinaria autrice.

L’ucronìa è un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. 

Questo corso alternativo, vede una Germania vincitrice della seconda guerra mondiale tenere prigionieri i russi in campi chiamati di insterilimento.

Il protagonista Edmund Heyder è un giovane tedesco con il solo desiderio di servire la Germania.

Questo suo desiderio e forte senso della patria lo porta ad  arruolarsi scoprendo che la sua amata patria, non è proprio ciò che lui credeva e i nobili ideali sono del tutto assenti. 

Nel corso di questa esperienza ,  Edmund scopre di non essere più Edmund…

 “Non era tanto il vento, che la notte batteva contro le finestre del dormitorio, a scuoterlo, e neppure la pioggia che picchiettava sopra la sua testa, a turbarlo. Ciò che lo faceva tremare era la sensazione di essere solo, tra mura ostili.” 

…capisce che ciò che accade non gli appartiene, la violenza non è una sua prerogativa. 

Edmund prende coscienza decidendo di combattere contro quello in cui credeva.

Entra in scena così Alisa…

“Dentro gli occhi di Alisa aveva letto infatti l’orrore di un mondo che conosceva bene, aveva percepito la paura, il dolore, ma anche l’orgoglio di un popolo che aveva smesso di essere tale ormai da tempo.” 

Ciò che vedono gli occhi di Alisa non è quello che vedono gli occhi di Edmund.

Alisa diventa il suo riscatto lei rappresenta l’orrore di un popolo che ha servito con tanto amore.

Sono una appassionata di questo periodo storico, questo romanzo doveva essere letto.

In questo romanzo  non ci sono struggimenti, pene d’amore, questa è una storia , dove troverete amicizia, solidarietà, giustizia, amore per la vita, speranza e tanti ideali dove la storia d’amore è un contorno sfumato che fa da sfondo a una trama bellissima, dalle tinte forti.

Non è stato facile descrivere quali siano state le emozioni e le sensazioni provate nella lettura, la profondo rabbia è indubbiamente l’emozione che ha fatto da padrona leggendo queste pagine. 

Beatrice rappresenta in modo vivido questa emozione è riuscita a farmi provare quel dolore sordo che molti non sono riusciti a urlare al mondo. 

Mi sono sentita teletrasportata in quel campo, ho provato sulla mia pelle, il tremito di quella irrazionale violenza. e la penna di Beatrice è stata meravigliosa nel trasmettere queste forti emozioni.

Un romanzo che crea molte domande e che fa sicuramente riflettere.

Lo stile dell’autrice è semplice il ritmo è molto buono veramente un romanzo di spessore che rimane impresso, quindi non posso che consigliarvi questa lettura! 

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