Review Party “Il ponte dei delitti di Venezia” di Matteo Strukul – Newton Compton Editori

Titolo: Il Ponte dei delitti di Venezia
Autore: Matteo Strukul
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller Storico
Data Pubblicazione: 2 Maggio 2023

Trama: All’alba di una torrida giornata d’estate, il cadavere di un uomo viene rinvenuto sul ponte delle Guglie. Sulla gola due fori sanguinolenti e sul petto, fissato con uno stiletto, un biglietto con su scritto “Canaletto”. Appresa la notizia, le autorità convocano subito Giovanni Antonio Canal, che si trova suo malgrado coinvolto, ancora una volta, in un’indagine dai contorni inquietanti.
Il primo macabro dettaglio che si impone alla sua attenzione sono le ferite sul collo della vittima: troppo irregolari per essere state provocate da una lama, farebbero invece pensare al morso di un animale. Ma quale bestia potrebbe mai lasciare segni simili?
Mentre Canaletto tenta di venire a capo di quel mistero, la città – e qualcuno molto vicino al pittore – vengono sconvolti da un tremendo incendio. Quel misfatto sembra portare una firma inconfondibile. Si tratta di qualcuno che Canaletto conosce bene. Qualcuno che pare tornato dal passato per spargere altro sangue su Venezia. Prima che nella laguna si diffonda il terrore e la situazione metta in pericolo
la credibilità del doge e la stabilità della Serenissima, Canaletto deve assicurare alla giustizia un pericoloso assassino. Mentre si avvicina alla verità, un’antica e spaventosa leggenda proveniente dall’est Europa getta una luce sinistra sulle sue indagini…

RECENSIONE DI VICKY

Dopo “Il Cimitero di Venezia” torna con una nuova indagine Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto, creato dalla penna di Matteo Strukul.
“Il Ponte dei delitti di Venezia” è un thriller storico edito da Newton Compton, ambientato nella Serenissima del Settecento, ed è il proseguo dell’attività investigativa del famoso pittore.
Innanzi tutto, suggerisco di leggere prima “Il Cimitero di Venezia”, poiché Strukul ha delineato con i due romanzi l’intenzione di creare una storia articolata in più uscite.
Come anticipato, si tratta di un thriller storico in cui il celebre pittore sopra citato si trova coinvolto nelle indagini per un delitto compiuto con metodiche inusuali, sia per il modus operandi che per “l’arma stessa” utilizzata dall’assassino, che riappare dopo quattro anni con l’intento di coinvolgere di nuovo il pittore, costringendolo a vestire ancora una volta i panni dell’investigatore improvvisato.
Il “messaggio” lasciato dall’omicida è criptico e macabro, ma senza possibilità di essere equivocato, una pergamena fissata con l’affondo di uno stiletto sul petto della vittima, recante il suo nome: “Canaletto”.
A rendere più ardito il certame è l’identità della vittima: il segretario della Cancelleria della Serenissima Repubblica di Venezia. Un guanto di sfida che il protagonista coglierà senza esitazione.
In un crescendo di violenza, macabre scoperte e dolorose perdite la storia si srotola come uno spartito musicale, con un alternanza di intensità e introspezione che tiene incollato il lettore.
Da appassionata di thriller e di storici ho letteralmente assaporato la lettura delle indagini del Canaletto trovandoci tutte le caratteristiche che mi intrigano di più.
Principalmente, lo stile di scrittura, che in un romanzo storico deve necessariamente essere legato all’epoca in cui è ambientato, e “Il Ponte dei delitti di Venezia” non ha disatteso queste mie aspettative.
In ogni rigo si percepisce la preparazione, lo studio a cui lo scrittore si è dedicato per avere competenza e padronanza del lessico e della dinamica storica, fin nei minimi dettagli, non solo dell’epoca settecentesca veneziana, ma anche del contesto globale che ricomprende quello geografico, politico e bellico del tempo.
La narrativa è ricca e dettagliata, ma concreta ed essenziale. Ho adorato il tratteggio dei sentimenti dei vari personaggi, disegnato con vocaboli scelti con cura che non avevano bisogno di arricchimenti superflui, perché mirati ed efficaci. Una lettura tanto avvincente che mi ha impegnata due giorni e che ogni volta che dovevo interrompere mi procurava un senso di attesa.
Pur essendo il famoso pittore il protagonista del romanzo, tutti i personaggi sono ben tratteggiati, con abilità e dovizia di particolari, che non scadono mai nel banale. L’ammirazione e la fascinazione dell’autore per la figura del Canaletto è perfettamente integrata, pur essendo in risalto, con gli altri personaggi del romanzo.
Confesso di aver particolarmente apprezzato il personaggio di Teufel (impossibile non esserne affascinata), e ovviamente quello femminile più controverso e ambiguo: la baronessa Orsolya Esterhàzy, ma questa è una considerazione soggettiva.
Spero che Matteo Strukul non ci faccia attendere molto per il seguito delle avventure investigative di Canaletto …. La resa dei conti con
El babau promette nuove elettrizzanti e avvincenti vicissitudini.

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