Titolo: Devo essere brava
Autore: Alessandro Q. Ferrari
Genere: Narrativa Contemporanea
Data di pubblicazione: 8 Settembre 2020
Pagine: 320
Prezzo: 15,10 copertina rigida
Trama: Sara deve essere brava. Deve essere brava, e non ci sono alternative. Perché in caso contrario non rivedrà più suo fratello Rocky, non glielo lasceranno portare a casa, non potrà mai viverci insieme. E Rocky è tutto ciò che vuole dalla vita. Quello e andarsene da Roveto, dove il grigiore annebbia la mente e impedisce di vedere il futuro. Certo, il fatto che suo padre se ne sia andato non aiuta. Nemmeno che sua madre abbia trovato lavoro in città e abbia deciso di abbandonarla. Ha la rabbia ai denti, Sara. È questo mondo storto e sbagliato, dove una diciassettenne può ritrovarsi all’improvviso sul baratro di un abisso, che gliela fa venire. E lei ha bisogno di distruggere, mordere, rompere, forse anche solo per togliersi quel
sapore nero che ha in bocca, come se l’unico modo di avvicinarsi alla realtà fosse azzannarla. Sara deve essere brava, per trovare una via d’uscita a tutto questo. Ma da sola non può farcela. Può farcela?
Amicizie sbagliate, ragazzi sbagliati, adulti sbagliati. Sara sa solo ripetersi quello che deve ma non riesce a essere. Finché una notte, a Roveto, tocca il fondo dell’abisso, e capisce che è il momento di risalire. Non importa se tutto il mondo le è contro, niente potrà fermarla. Dall’autore del libro “Le ragazze non hanno paura”, una storia che racconta la ferocia e la grazia dell’adolescenza.
Ciao a tutti! Eccomi qui a parlarvi del nuovo romanzo dell’autore di “Le ragazze non hanno paura”.
Sara, la nostra nervosetta, è soltanto un’adolescente, il periodo che dovrebbe essere il più spensierato della vita di ognuno di noi, eppure si trova a dover vivere una situazione più grande di lei. Sua mamma è
un’alcolizzata, suo padre l’abbandona senza dire niente, suo fratello si trova in un istituto, e in tutto questo lei fa finta di niente, nasconde tutto agli altri, è forte ma non vuole la compassione altrui, ma tutto ciò
finisce per farla uscire un po’ di senno, le fa compiere degli atti sopra le righe.
Mi ha sorpresa fin da subito la maestria dell’autore nel raccontare una storia tanto intima e dura con la voce di una protagonista così giovane, ma già così matura per la sua età. Suo malgrado è dovuta crescere all’improvviso, essere la madre di sua madre, oltre che di suo fratello, al quale è legatissima e che vorrebbe tornasse a casa con lei. Sara non ha altra scelta che essere brava, ma non riesce… rifiuta ogni tipo di aiuto, ha un brutto sapore in bocca che non riesce a mandar via e vorrebbe mordere e rompere tutto.
Quella che ci racconta Sara, con schiettezza e disincanto, è una storia dolorosa, una richiesta di aiuto che non lascia di certo indifferenti, e come si potrebbe non ascoltare quella richiesta di aiuto dal momento che è lei stessa a chiederci di ascoltarla?
Lo so che cosa pensate. Perché dovrei leggere questa storia? Con tutto quello che ho da fare. Forse non avete capito. Dovete leggerla perché ne ho bisogno io. Se voi non la leggete, io non la scrivo e se non la scrivo finisce che faccio qualcosa di veramente pericoloso.
Suo fratello Rocky non sta bene nell’istituto, lo continua a ripetere nei messaggi audio che manda a Sara, e che anche noi ascoltiamo insieme a lei. Il suo linguaggio è fantastico, ci fa entrare nel suo mondo fatto di Grandiose Evasioni, Sforacchi Urlatori e Corringhiotti.
Non c’è nessuno come Rocky, ve lo posso scrivere. A stare prigioniero in quel modo verrebbe facile perdere il divertimento, ma lui ce l’ha sempre pronto.
Ho adorato questa storia così intima e introspettiva, così come ho adorato Sara e Rocky, per i quali ho provato subito affetto e tenerezza.
L’autore ci sbatte addosso l’agitazione e l’irrequietudine degli anni dell’adolescenza grazie alla voce di Sara, che è incontenibile, e con le sue riflessioni ci spiazza e ci lascia qualcosa addosso anche dopo aver finito il libro.