Editore: Self Publishing
Pagine: 90
Prezzo: ebook 0,99€ cartaceo 10,00€
Data Pubblicazione: 29 Luglio 2019
Trama: Una giornata iniziata come le altre si trasforma ben presto in un incubo. Il sole sembra scomparso, l’aria puzza di stantio e gli abitanti di un piccolo borgo iniziano a ricevere strane visite, che ben presto li faranno piombare in un abisso di sconcerto e terrore.Solo alcuni si bloccheranno sul precipizio e tenteranno di sfidare qualcosa più grande di loro.Con l’unica certezza: in questa buia notte, anche un abbraccio può essere letale.
Benvenuti su Polvere di Libri con una nuova recensione per Emanuela Navone e il suo racconto on line dal 29 Luglio scorso “Buia fu la notte”.
Buia fu la notte è il secondo lavoro della Navone dopo “Io sono L’usignolo”.
In tv scorrono le immagini di un nubifragio, Giulia decide di uscire e incontrare la sua amica Annalisa e insieme iniziano la loro giornata inusuale, a loro si uniscono altri concittadini e il parroco.
Cielo plumbeo, odore di morte si abbatte sul piccolo paese ligure, ambientazione perfetta per questo racconto.
“Buia fu la notte” è un racconto dalle tinte Horror ambientato in un paesino della Liguria ai giorni nostri.
Il racconto è scandito da azioni di vita quotidiana, la colazione, le immagini in tv che si mescolano al soprannaturale, quotidianità rimpiazzata dall’oscurità e dal silenzio.
La vita di Giulia, Annalisa, Riccardo, e altri cittadini, viene sconvolta, la loro routine scossa da un evento naturale che ha portato a qualcosa di inaspettato e soprannaturale.
Dirvi che il tema ricorrente nel racconto è la morte è scontato, leggerlo è come entrare dentro un film, riesci quasi a percepire l’odore della morte e la sensazione di paura e smarrimento dei protagonisti.
Inquietudine e angoscia si insinuano sotto pelle e la sensazione che stia per accadere qualcosa passa dai protagonisti al lettore.
La scrittura è fluida, corretta, seppur non sia il primo racconto o romanzo scritto sui morti l’autrice ha reso la sua storia originale.
Leggendo questo racconto, come il precedente romanzo dell’ autrice, eccelle l’ambientazione.
Penso che il punto forte di Emanuela Navone sia proprio questo l’accuratezza con cui sceglie l’ambientazione dei suoi romanzi e come essa si adatti perfettamente alla trama.
Nel complesso la lettura del racconto è stata piacevole.
La parte iniziale ben caratterizzata, suscita subito curiosità e suspense mentre sono rimasta perplessa dalla parte centrale e dal finale forse un po’ frettoloso.
Vi consiglio questa piacevole lettura, ma attenzione, se la morte vi chiama non voltatevi!
Annalisa strinse la mano di Giulio. «Senti anche tu?» Lui si volse a guardarla. «Che cosa?» «Ci stanno chiamando.»